domenica 1 dicembre 2013

Jared Diamond - Il mondo fino a ieri

Spesso e volentieri sembra strano che si possa considerare un libro di antropologia culturale (o in generale un libro di saggistica) come una lettura d'evasione e di divertimento, si storce il naso o si ricorre subito alla spocchiosa (per me, almeno) etichetta "divulgazione scientifica".
Il fatto è che Diamond ha il pregio, pur affrontando tematiche abbastanza complesse, di esporre in maniera piacevolissima e chiara, e ha l'abilità di porsi al momento giusto proprio la domanda a cui si stava pensando, rendendo quindi partecipe il lettore: con i suoi saggi si arriva all'ultima pagina sempre troppo in fretta (nonostante non si tratti quasi mai di librini sottili) ma ricchi di domande e abbozzi di risposte in più e guardando con occhi diversi le mille sfumature intorno a noi.
Sulla scia di Armi, acciaio e malattie (il primo libro dello studioso che mi ha fatto innamorare) ne Il mondo fino a ieri Diamond riprende gli studi sulle tribù e i gruppi tradizionali (i pochi rimasti) per porli questa volta a confronto con la nostra società moderna mettendo in luce sia i vantaggi di quest'ultima, che rimane il miglior risultato ottenuto dal progresso dell'uomo, sia alcuni modi di vivere e pensare di cui invece potremmo fare (o rifare) tesoro.
Ovviamente le società tradizionali devono affrontare bisogni e problemi differenti dai nostri, oltre che in relazione ad un gruppo ristretto di persone, quindi certe usanze possono davvero essere ben viste come atroci o sconvenienti, almeno finchè la voce pacata di Diamond non ci fa notare un altro punto di vista, ma altre fanno davvero riflettere, al di là della possibilità o meno di poterle concretamente utilizzare.
Per "distorsione professionale" ho adorato le pagine sullo Stato e sull' uso legittimo ed esclusivo della forza, che forse (forse!) sono anche le più noiose e intricate, ma le pagine davvero interessanti sono state quelle che affrontano il trattamento degli anziani e dei bambini, la paura, le malattie, la maternità; il quotidiano, insomma, i luoghi comuni su cui ci siamo magari solo soffermati con superficialità o magari per niente, come il pericolo di viaggiare in macchina contro quello di una centrale nucleare o l'evoluzione e le abitudini alimentari contro lo stile di vita.
L'edizione Einaudi vale al solito il prezzo pieno, se non altro per avere una scusa
per abusare, al posto della matita, di quei piccoli provocanti post-it.

1 commento:

  1. "Armi, acciaio e malattie" è un libro che vorrei leggere da sempre :)

    L'antropologia culturale è una materia incredibilmente affascinante, quindi mi segno anche quest'altro titolo!

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