lunedì 30 settembre 2013

Jerry Spinelli - Stargirl

Stargirl era davvero tantissimo che lo volevo leggere, considerando anche tutte le recensioni entusiaste, però ogni volta che lo prendevo in mano qualcosa me lo faceva posare di nuovo.
Poi si è fatto avanti lui, affiorando, con la sua bruttissima copertina, da una cesta di libri dimenticata sotto un tavolo in un mercatino dell'usato.
E' la storia di Susan, ragazzina che si fa chiamare Stargirl e, nuova arrivata, sconvolge le vite di Leo, la voce narrante, e dei liceali di Mica, cittadina sperduta nel deserto dell'Arizona, con il suo spiccato anticonformismo, i suoi vestiti hippy, l'ukulele con cui fa, senza dimenticarsi mai di nessuno, gli auguri di buon compleanno ai compagni durante la pausa pranzo, i regali e i bigliettini che lascia in giro per la città, la sua attenzione quasi morbosa per le vite degli altri.
Insomma, quasi una sorta di Pollyanna in chiave moderna, ma con addirittura un ufficio e, me lo si conceda, non così simpatica.
L'anticonformismo, specie tra gli adolescenti, non ha vita facile, e Leo per primo, pur innamorandosi di Stargirl proprio per quello che è, la sprona ad una "normalità" a cui la ragazza prova ad arrendersi senza riuscirci ma, anzi, gettando i semi che a poco poco cambieranno la cittadina stessa.
E' una lettura veloce e scorrevole, piacevole, anche se più che l'anticonformismo e la diversità è un libro, a mio parere, che esalta la gentilezza e la capacità di mettersi nei panni dell'altro, valori che comunque possono benissimo essere visti, soprattutto ad una certa età, come anormali, e che si chiude con addosso la sensazione di qualcosa di incompiuto.
Ma soprattutto mi lascia perplessa il fatto che si stia parlando di ragazzi di
16/17 anni, quasi adulti che guidano (siamo in America) già la macchina: davvero li si
raggiunge con un libro etichettato "dai 12 anni" (che anche 12, secondo me,
dovrebbero già essere oltre)?

sabato 21 settembre 2013

Pietro Citati - Il Don Chisciotte

Sono stata per anni prevenuta (e non ricordo perché) nei confronti di  Citati, poi l'estate scorsa mi sono ritrovata immersa nel suo Leopardi uscendone  senza fiato e con il cuore trillante di gratitudine: di fronte alla vetrina che esponeva Il Don Chisciotte non ho avuto nessuna esitazione.
Ma poi: si poteva davvero resistere a quel titolo e a quella copertina?
Questa volta il mio cuore ne è uscito pieno di leggerezza: Citati racconta la storia della storia del cavaliere della Mancia e del suo fedele Sancho Pancia, del sogno e della realtà, con la sua scrittura autorevole, che eppure non fa mai pesare la sua autorevolezza, la sua erudizione e il suo superbo uso della punteggiatura (che è un mio punto debole, lo ammetto) per giocare con un episodio, un personaggio, un oggetto, mettendolo in luce e ribaltandolo, inseguendo Dulcinea e una citazione nascosta, regalandoci la consapevolezza che Cervantes ci ha regalato un libro che a ogni rilettura sarà una riscoperta.
Il mio Don Chisciotte è stato, molto molto tempo fa, un'edizione riveduta per ragazzi ma va bene così: è stata una fantastica e sognante lettura, è bastata per rileggerlo adesso con Citati e nello stesso tempo mi ha istigata nel procurarmi il testo integrale.
Che sto centellinando, alla sera, senza fretta.

mercoledì 18 settembre 2013

Elisabetta Gnone - Fairy Oak: La trilogia completa e I quattro misteri

E' un gran peccato che la narrativa per bambini sia spesso snobbata dalla maggior parte dei lettori adulti.
E' un gran peccato e lo dico con cognizione di causa, visto che faccio parte della lobby anche se molte volte ne farei volentieri a meno.
I libri di Fairy Oak li avevo intravisti molte volte ma ho sempre pensato fossero una trasposizione di una qualche recente serie animata televisiva di quelle che vanno di moda adesso e mi fanno storcere il naso (eh, la supponenza degli adulti!) e non li ho mai considerati molto: La Trilogia completa me l'ha regalata M., grazie alle belle illustrazioni, durante un giro dalla Feltrinelli mentre io passavo dal piano dedicato ai ragazzi letteralmente di corsa per non cedere come al solito troppo facilmente alle sue fauci; I quattro misteri sono invece colpa della libraia vestita di rosa con i codini che mentre sfogliavo il primo volume della serie (il quarto della serie completa) mi ha fatto notare la convenienza del volumone che li conteneva tutti.
In effetti sono edizioni enormi (2 volumi per 7 libri) però molto agevoli da tenere in mano (per un bambino/a credo invece siano meglio le edizione singole, oltretutto anche più belle) e contengono bellissimi inserti a colori, oltre a molte illustrazioni in bianco e nero qua e là tra le pagine.
Sono tutti ambientati nell'immortale cittadina di Fairy Oak, nella Valle di Verdepiano, dove tutti siamo stati in qualche modo da bambini, e la voce narrante è quella dolcissima della fata-tata Seseifelicetulosaidirmelovorrai, detta Felì, chiamata dalla famosa strega Lillà dei Sentieri, detta Lalla Tomelilla, per seguire, come da tradizione, le sue due nipotine Vaniglia e Pervinca, nate a 12 ore di distanza una dall'altra e streghe a loro volta anche se rispettivamente della luce e del buio, di cui rappresentano l'eterna alleanza.
Felì ci porta così alla scoperta di un mondo che è nuovo anche per lei, con streghe e maghi e non magici che trovano un modo per convivere, lezioni di matematica, di arte e di magia, una quercia millenaria dalla lenta parlata che accoglie tutti sotto le sue fronde, un ranocchio per maestro per Shirley Poppy, un baule per Grisam, vestiti colorati per Flox Pollimon, un marinaio gentiluomo, un tesoro dei pirati, gli amici su cui puoi sempre contare, i primi amori, l'odore del mare in tempesta, l'eterna lotta tra il bene e il male.
Sono libri pieni di buoni sentimenti, come devono essere, a misura di bambino: storie e storie nelle storie raccontate soffermandosi e riprendendo i minimi particolari, ed Elisabetta Gnone è davvero brava nel descrivere con accuratezza personaggi, paesaggi e situazioni.
Una lettura spensierata e sorridente: ricordarsi di comprare libri per bambini, ecco un appunto per iniziare bene questo settembre.