giovedì 17 gennaio 2013

Andrea Camilleri - Una voce di notte / Andrea Vitali - Regalo di nozze

Aver diffuso, almeno in parte, l'abitudine a leggere nella pausa pranzo sta dando i suoi buoni frutti, considerando, di nuovo, gli orari inospitali delle biblioteche di quartiere.
Questa volta ho recuperato due vecchie conoscenze e, come diceva qualche tempo fa La Leggivendola parlando delle saghe, quando ci si affeziona ai personaggi ritrovarli è sempre un piacere rilassante.
Con Camilleri devo ammettere che ultimamente avevo un po' diradato gli appuntamenti (che stargli dietro è comunque un'impresa non da poco!) soprattutto per una certa parvenza di noia.
Di Una voce di notte me ne avevano parlato tutti bene: complice una domenica piovosa ho fatto pace con Salvo, che invecchia, si azzuffa e si incazza, non resiste a un invito a pranzo sul luogo di un delitto, abbraccia per ben due volte Catarella, risolve un paio di casi intricati e si lascia pervadere da un certo rammarico di fronte a una certa giustizia che è giustizia e nello stesso tempo non lo è.
L'ho ritrovato davvero con piacere.
Regalo di nozze è la solita delizia di Vitali, questa volta alle prese con i mitici anni '60, con in sottofondo il motore scoppiettante di una seicento bianca e il profumo del mare che si intreccia con quello lacustre.
E' un racconto lungo a ritroso, sull'onda del ricordo di una sgangherata gita verso il mare di vent'anni prima che si rivela, alla fine, non essere quella che Ercole Correnti ricordava ma che si riassume in un modellino da due soldi che rappresenta la felicità.
Mi devo ancora riconciliare con la conclusione forse un po' frettolosa, ma anche in questo caso ritrovarlo è stato un vero piacere.

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