venerdì 25 gennaio 2013

Gianrico Carofiglio - Le perfezioni provvisorie

Le perfezioni provvisorie l'ho preso innocentemente (e ad un prezzo ridicolo) sulla solita bancarella natalizia di libri usati e mi ci sono volute una trentina di pagine per accorgermi che me lo aveva già imprestato S., nella prima edizione Sellerio, e che glielo avevo reso quasi subito senza andare oltre il primo capitolo; chissà perchè non mi sono accorta della bellezza del titolo, che spesso è lui che (sigh!) trascina le mie scelte.
Questa volta sono arrivata in fondo anche se l'avvocato Guido Guerrieri non è proprio l'emblema della simpatia, però i personaggi e la Bari (che non conosco) che lo circondano suppliscono in maniera egregia.
La scrittura di Carofiglio (magistrato nella realtà) è competente ma il caso in cui viene coinvolto l'avvocato - la scomparsa di una studentessa che si rivela non essere la brava ragazza che tutti credevano - rimane ai margini, è solo l'avvio che innesca un'improvvisa presa di coscienza del suo essere ormai quarantenne (!) con un passato che riemerge a sprazzi e su cui tirare le somme.
E' più, quindi, un romanzo introspettivo che il legal-drama che mi aspettavo, e l'aver appena conosciuto Guerrieri lascia qualcosa in sospeso.
E allunga la lista dei titoli da tenere d'occhio.

giovedì 17 gennaio 2013

Andrea Camilleri - Una voce di notte / Andrea Vitali - Regalo di nozze

Aver diffuso, almeno in parte, l'abitudine a leggere nella pausa pranzo sta dando i suoi buoni frutti, considerando, di nuovo, gli orari inospitali delle biblioteche di quartiere.
Questa volta ho recuperato due vecchie conoscenze e, come diceva qualche tempo fa La Leggivendola parlando delle saghe, quando ci si affeziona ai personaggi ritrovarli è sempre un piacere rilassante.
Con Camilleri devo ammettere che ultimamente avevo un po' diradato gli appuntamenti (che stargli dietro è comunque un'impresa non da poco!) soprattutto per una certa parvenza di noia.
Di Una voce di notte me ne avevano parlato tutti bene: complice una domenica piovosa ho fatto pace con Salvo, che invecchia, si azzuffa e si incazza, non resiste a un invito a pranzo sul luogo di un delitto, abbraccia per ben due volte Catarella, risolve un paio di casi intricati e si lascia pervadere da un certo rammarico di fronte a una certa giustizia che è giustizia e nello stesso tempo non lo è.
L'ho ritrovato davvero con piacere.
Regalo di nozze è la solita delizia di Vitali, questa volta alle prese con i mitici anni '60, con in sottofondo il motore scoppiettante di una seicento bianca e il profumo del mare che si intreccia con quello lacustre.
E' un racconto lungo a ritroso, sull'onda del ricordo di una sgangherata gita verso il mare di vent'anni prima che si rivela, alla fine, non essere quella che Ercole Correnti ricordava ma che si riassume in un modellino da due soldi che rappresenta la felicità.
Mi devo ancora riconciliare con la conclusione forse un po' frettolosa, ma anche in questo caso ritrovarlo è stato un vero piacere.

domenica 6 gennaio 2013

A.J. Cross - Ossa fredde

Recensito dalla collega a cui appartiene e che odia questo tipo di letture con "carino, non credevo", voluminoso, ambientato a Birmingham (e alla cara vecchia Albione non so resistere), con un font accogliente, con il solito titolo surreale che ci è ormai famigliare e la parola "forense" in evidenza me lo sono portata a casa pregustando una bella immersione tra coperte e varie tazze di té per festeggiare come si deve (almeno in parte) le ore libere dalla full-immersion natalizia.
Pieno di errori di battitura, con un rimando sul risvolto di copertina alla D.ssa Brennan e a Gil Grissom che invece non c'entrano niente e un po' prolisso soprattutto nella parte centrale è stato tuttavia una lettura accattivante e divertente.
Dal lato della psicologia forense non è niente di speciale (almeno per chi, come me, macina tonnellate di libri e serie tv del genere) ma la Dottoressa Hanson è simpatica, i dialoghi tengono e l'idea del serial killer/CSI non è male.
E' un'opera prima e si sente, ma è anche una lettura veloce e non impegnativa.
E le ultime battute lasciano presagire un ritorno. Chissà.

martedì 1 gennaio 2013

Brendan O'Carrol - Agnes Browne mamma

Agnes Browne mamma era accanto ai diari di Virginia Woolf, che stavo sfogliando mentre ponderavo su come impiegare al meglio (ah!) la tessera a punti ormai piena della libreria sotto casa.
Ne avevo sentito parlare bene da qualche parte e ho dato un'occhiata a un paio di frasi, sinceramente non ne ero del tutto convinta; però aveva una splendida copertina e ho ceduto all'impulso.
Non me ne sono pentita, O'Carroll sa raccontare storie e Agnes e Marion sono meravigliose: una lettura da un pomeriggio, attorniati dalla Dublino degli ultimi anni sessanta, dalla musica di Cliff Richard, da vite fatte quasi di niente ma piene di vita.
Non è un libro comico, come riportano ovunque, ma si sorride, e la fine è davvero un bellissimo sogno.