sabato 15 dicembre 2012

Jean-Claude Carrière, Umberto Eco - Non sperate di liberarvi dei libri

Da compratrice compulsiva di molti più libri di quelli che riesco a leggere, da appassionata frequentratrice di piccole librerie e bancarelle di libri usati e da convinta assertrice della necessità di possedere, per esempio, 3 copie diverse di un libro qualsiasi di Colette, ho un sano (!) bisogno, a volte, di rassicurazioni.
Inoltre, sinceramente, comincio a trovare opprimente e assurda qualsiasi discussione sul confronto tra libri cartacei e digitali.
Questa lunga, ironica e colta conversazione tra Eco e Carrière (copia scovata intonsa e per caso nel solito giro tra gli scaffali dell'offerta 3x4) è, in questo senso, un comfort-book: i due bibliofili discorrono sull'amore per i libri in sé, sull'ammirazione verso la tecnologia e sul modo in cui la sfruttano, sull'ennesimo libro che vorrebbero avere, su come hanno iniziato quella determinata collezione e su come si sono procurati determinati volumi.
Eco, come al solito, sa farmi ridere (anche se tutti mi guardano in maniera strana quando lo dico), gli aneddoti e i fatti storici, nonostante la sensazione di già sentito, sono sempre godibilissimi.
E, soprattutto, i libri e la lettura sono un fatto scontato: più rassicurante, e confortevole, di così.

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