sabato 24 novembre 2012

Stuart MacBride - Il cacciatore di ossa

Adoro le recensioni libresche di Alex , ero orfana di John Rebus (lo sono da un bel po', in realtà), era un periodo di notti insonni e l'ebook costava davvero una sciocchezza.
La traduzione del titolo è surreale e l'edizione digitale ha parecchi difetti ma MacBride è bravo e riesce a coniugare in maniera egregia umorismo scozzese (la storia è ambientata a Aberdeen) e raccapriccio (la scena della tortura nel bosco è orrenda, e non in senso positivo).
Il Sergente Logan McRae e l'abominevole (per davvero, e in tutti i sensi) Ispettrice Roberta Steel, da parte loro, se la cavano egregiamente nel destreggiarsi tra sigarette, fish-and-chips, incendi dolosi, diverse prostitute picchiate a morte e un paio di torsi rinchiusi in altrettante valigie.
Non male, MacBride, non male.

lunedì 19 novembre 2012

Jonathan Stroud - La porta di Tolomeo e L'occhio del Golem

Stroud non si smentisce e gli altri due volumi della saga sono un bel tuffo in quel mondo fantastico di cui ogni tanto ho bisogno.
A Bartimeus sono affezionata, e non delude, però speravo in un evolversi più deciso del personaggio di John Mandrake.
E, davvero finisce tutto così?

venerdì 16 novembre 2012

Jonathan Stroud - L'amuleto di Samarcanda


L'amuleto di Samarcanda l'avevo sfogliato nell'edizione economica contenente anche gli altri due volumi della serie; ma non era un'edizione molto invitante e l'avevo lasciato lì.
L'ho ritrovato in un cesto di libri usati ad una fiera di beneficenza: i libri arrivano da sé, basta un po' di pazienza.
Mi sono ritrovata così catapultata in una Londra oscura ma più affascinante che mai, in una Praga in sottofondo ma magica e altera, di cui quasi mi stavo dimenticando, mi sono goduta la voce crassa e roboante di Bartimeus e una ben congeniata vendetta che mi ha lasciata abbastanza soddisfatta. 
Ho iniziato gli altri due volumi, per ora giacciono abbandonati sul comodino. Ma spero di riuscire a riesumarli - complice magari qualche week-end più freddo del solito - e di farmi di nuovo sorprendere.

sabato 10 novembre 2012

Cathleen Schine - Miss S.

Non è un bellissimo titolo, Miss S.? E la copertina (si dia atto a Mondadori) fa egregiamente il suo sporco lavoro. E le ultime righe del risvolto di copertina mi hanno fatto capitolare.
Non sono una fan accanita della Schine, dopo La lettera d'amore ho provato a prendere in mano qualche altro suo libro: tutti lasciati a metà.
Invece questo Miss S. è una delizia: niente di complicato, però una scrittura piacevole, personaggi ben tratteggiati, il Maine a settembre, un ispettore senza fretta, Miss Skattergoods che distoglie l'attenzione e un finale che rimane inaspettato.
Si può leggere in un pomeriggio, o lasciarlo sul comodino e centellinarlo nelle serate esauste di certe settimane incredibilmente troppo lunghe.