sabato 29 settembre 2012

Elias Canetti - Party sotto le bombe

Certi libri, diceva un mio professore, se si leggono nel momento sbagliato si rischia di perderli per sempre.
Party sotto le bombe lo avevo già letto qualche anno fa ma non me lo ricordavo per niente. Segno che non era il momento giusto: ritrovato mettendo a posto la nuova libreria questa volta me lo sono goduto davvero.
Ultima parte della biografia dello scrittore bulgaro, messa insieme postuma basandosi su appunti ritrovati, è più una rassegna, godibilissima come sempre in Canetti, dei personaggi incontrati durante il soggiorno inglese negli anni della seconda guerra mondiale, ultimi rappresentanti di un'Inghilterra che si avvia (Canetti scrive durante l'era thatcheriana, e con molta asprezza) verso un mondo in declino.
E' bellissimo il ritratto di Russell (con la sua risata da caprone) ma mirabili rimangono i (pochi, purtroppo) ritratti della gente comune e sconosciuta, su tutti quello dello spazzino di Chesham Bois, con il suo linguaggio biblico e le domande mai convenzionali, e di Mr. Milburn, che irradiava luce nel sentire Canetti leggere Holderlin in tedesco e si chiedeva se anche il pilota dell'aereo nemico sopra di lui ne tenesse in tasca una copia.

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